Alzi la mano chi ha già usato i social media come motore di ricerca!
Siamo sicuri che nessuno di voi sia tra quelli che non hanno alzato la mano, ma, così fosse… sappiate che appartenete a un gruppo molto piccolo, forse tra gli irriducibili che non hanno ancora un profilo su Facebook, Instagram o un qualsiasi altro social.
Chi di voi invece ha l’abitudine di usare Facebook, Instagram o TikTok per cercare informazioni, prima di aprire Google?
Le ricerche di Creative Adv dimostrano che si sta virando verso un uso sempre maggiore delle piattaforme social per la ricerca di informazioni: queste piattaforme infatti vengono usate come mezzo “integrativo” ai motori di ricerca, e, in alcuni casi, diventano invece un mezzo alternativo e unico per trovare contenuti di interesse.
Un aiuto enorme viene certamente da un uso massiccio dello smartphone, ma non è l’unico motivo. I social media traboccano di contenuti generati dagli utenti stessi, che condividono tantissime informazioni, opinioni, consigli ed esperienze con i loro follower, i quali, a loro volta, possono interagire con chi ha creato il contenuto e avviare una discussione, porre domande e ricevere risposte dirette. Grazie all’uso degli hashtag, è quindi possibile cercare per parole chiave il contenuto di proprio interesse e accedere così a una quantità di notizie (quasi) infinita su un determinato argomento.
Quando accadono fatti importanti o eventi di una certa rilevanza, si tende ad aprire il proprio social network preferito e scorrere compulsivamente il feed in cerca di qualsiasi tipo di contenuto inerente agli avvenimenti accaduti proprio in quel momento? Il punto a favore dei social sta proprio nell’immediatezza: per loro natura, le piattaforme sono state create proprio per condividere ciò che succede a noi e intorno a noi, e ogni secondo vengono condivise informazioni su cosa sta accadendo nel mondo.
Inoltre, grazie agli svariati algoritmi alla base del funzionamento delle piattaforme social (e non ultimo l’introduzione sempre più capillare delle tecnologie di intelligenza artificiale), i contenuti che vengono mostrati risultano essere sempre pertinenti agli interessi dell’utente. Nel momento in cui ci si appresta a cercare delle informazioni, le ricerche restituiranno con maggiore probabilità contenuti rilevanti e personalizzati – vale a dire proprio quello che si stava cercando.
A questo punto una precisazione è d’obbligo: proprio perché i contenuti sulle piattaforme social sono generati da migliaia di utenti, questi possono essere soggetti a opinioni e ai cosiddetti bias cognitivi. È quindi necessario verificare e valutare la credibilità della fonte da cui proviene un’informazione (caso accademico: durante la pandemia mondiale ognuno aveva la sua opinione su cosa fosse un virus e su quali fossero le sue caratteristiche, che patologie causasse etc…). Inoltre, i contenuti pubblicati sui social possono non essere esaustivi, soprattutto se i temi e gli argomenti oggetto di ricerca riguardano settori specialistici o non popolari.
In conclusione, non è possibile ignorare questa tendenza: ogni piattaforma social presenta delle peculiarità differenti, per cui la ricerca di un certo tipo di contenuti risulta più efficace su un social rispetto che ad un altro. Un concetto fondamentale, anche in funzione di creazione di contenuti da parte delle aziende attive sul web: l’informazione, se veicolata con il giusto metodo e format che coinvolga il pubblico, può diventare anche un utile strumento di vendita e di ricerca di nuovi clienti, oltre a fidelizzare ulteriormente il proprio target con contenuti di qualità, utili e coinvolgenti.
A questo punto il gioco potrebbe sembrare fatto: ma non è così. Proprio la ricerca e l’intuizione che portano alla realizzazione di contenuti freschi e validi richiedono un grande sforzo creativo che può essere allenato solamente attraverso costante impegno e formazione. Ma non preoccuparti: Creative Adv è pronta ad accoglierti con l’idea giusta!
